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giovedì 24 aprile 2025
Tra palco e schermo: l’arte dell’attore Pasquale Esposito come scoperta di sé e narratore di storie
martedì 25 febbraio 2025
"Il sogno di una cosa": Un Capolavoro Teatrale al Teatro Duse di Bologna
martedì 4 febbraio 2025
La Memoria di un Eroe: Rappresentazione Teatrale su Padre Placido Cortese al Teatro Quirino di Vigonza
domenica 2 febbraio 2025
GRANDE SUCCESSO PER LO SPETTACOLO 'IL GIORNO DELLA MEMORIA'
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Graphic di Pergiorgio Dalan |
La Giornata della Memoria è un momento cruciale per ricordare le atrocità del passato e riflettere sulle lezioni da apprendere. Ieri, 1° febbraio, ci siamo immersi in un programma ricco e variegato, dove diverse forme artistiche si sono intrecciate per raccontare storie di sofferenza, coraggio e resilienza. Lo spettacolo si è svolto al teatro Quirino De Giorgio di Vigonza, grazie al contributo del comune e il patrocinio dell’associazione Angolo del Pensiero. L’assessore alla cultura, Giulia Valveri, e la presentatrice Nadia Lorigiola hanno accolto il numeroso pubblico illustrando la serata e il grande lavoro che ne ha permesso la realizzazione.
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Nadia Lorigiola |
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La presentatrice Nadia Lorigiola e l'assessore alla cultura Valvieri |
Abbiamo iniziato con la musica di Roberto Zandanel, Carlo
Restello, Luigi Bizzotto e Francesco Giacon e il brano, "La storia siamo
noi", che ci ha ricordato che ciascuno di noi è parte di un racconto
collettivo e che è fondamentale riconoscere e comprendere il dolore vissuto da
tanti. Segue una lettura di articoli significativi tratti dalle leggi razziali
italiane emanate nel 1938, che ci ha permesso di contestualizzare i temi che sono
stati trattati nel corso dello spettacolo.
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L'attore Angelo Renier |
Abbiamo affrontato poi la storia dell'Olocausto, un capitolo
oscuro della nostra storia, che fu seguito dalla potente lettura di "Se
questo è un uomo" di Primo Levi da parte dell’attore Angelo Renier della
compagnia Teatro Tergola. Attraverso le parole di Levi, siamo entrati in
contatto diretto con le esperienze dei sopravvissuti, un modo per dare voce a
chi non può più parlarci.
Scopriamo poi la figura di Padre Placido Cortese, un uomo
straordinario che, con coraggio e determinazione, ha lottato contro
l’ingiustizia grazie alla potente sceneggiatura teatrale della scrittrice
Gessica Rampazzo in arte Joe Lake. La vita di Padre Placido fu dedicata a
salvare e proteggere gli oppressi, rd è un esempio di altruismo che ci invita a
riflettere su cosa significa essere umani.
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Angelo Renier e Crivellaro Michele |

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La sceneggiatrice Gessica Rampazzo alias Joe Lek |
La scenografia evocò l’atmosfera delle sue storie, trasportandoci indietro nel tempo. Attraverso la poesia "Mauthausen" del poeta Antonio Peruzzo e il Tema di Schindler, abbiamo esplorato il tema della sofferenza e della resistenza, supportati da un intervento dello storico Patrizio Zanella che ci ha fornito ulteriori spunti di riflessione.
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Il poeta Antonio Peruzzo |
La musica "Auschwitz" ci ha guidato in una meditazione profonda, seguita da una lettura poetica accompagnata dall’adagio di Albinoni, per concludere con un messaggio di speranza e rinascita letto dai bravissimi attori della compagnia di Lucignolo: Polato Giovanni, De Palo Angela, Pittani Francesca, Magon Marisa, Agnoletti Veronica, Cecchetto Elisabetta, Diaferio Grazia, Crivellaro Michele, l’attore Francesco Mingardi e l’attore Angelo Renier. C’è stata poi un’invocazione alla vita attraverso la musica "La vita è bella", un inno alla resilienza e alla gioia di vivere nonostante le avversità.
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La compagnia teatrale di Lucignolo |
Lo spettacolo si è poi concluso con un’ultima riflessione
che unisce parole e suoni, chiudendo con un messaggio di unità e pace scritto
da Magda Rampazzo.
“Siamo qui per rendere omaggio non solo alle vittime
dell’Olocausto, ma a tutti coloro che hanno subito ingiustizie. Oggi più che
mai, è fondamentale guardare il presente e il futuro. Le guerre, le
discriminazioni e le ingiustizie non sono un ricordo lontano ma una realtà
attuale. Dobbiamo interrogarci: cosa stiamo facendo per combattere queste
ingiustizie?
La memoria deve tradursi in azione. Non possiamo permettere
che il dolore passato ci lasci indifferenti. Dobbiamo attivarci per un
cambiamento reale e costante. Ogni piccolo gesto conta e può contribuire a
costruire un mondo più giusto e umano.
In nome della memoria possiamo e dobbiamo impegnarci per un
futuro migliore, per noi stessi e per le generazioni a venire. Ricordiamo le
vittime della Shoah e tutte le persone che ancora oggi soffrono per l’odio e
l’ingiustizia. Dobbiamo chiederci: come possiamo diventare migliori? Perché il
cambiamento inizia da noi.,
Non basta ricordare; dobbiamo agire, sradicare l'egoismo,
promuovere la solidarietà e festeggiare la vita. Insieme, possiamo contribuire
a un mondo dove la pace non è un’utopia, ma una realtà tangibile. Facciamo la
scelta quotidiana di essere portatori di pace.”
Commovente e simbolico è stato il momento in cui la giovane attrice, Alice Daga, ha letto la poesia che aveva scritto per l’occasione. Vestita di bianco e con la sua voce commossa ha regalato al pubblico l’immagine di un fiore pronto a sbocciare, una speranza per il futuro, un grido per non dimenticare e un monito ai presenti affinché il mondo, che lei vivrà sia diverso dal passato, pieno di armonia e pace.
Un sentito ringraziamento va alle ideatrici dello spettacolo Magda e Gessica Rampazzo, ed alla bravissima regista Carla Matteazzi, che con sapienza e professionalità, ha saputo dare l’anima all’evento.
Al termine dello spettacolo si è ringraziato il grafic designer Piergiorgio Dalan per la realizzazione della locandina e il bravissimo fotografo che ha lavorato tutta la serata Dino Juliani, regalandoci queste significative fotografie, nonché il grande Piero del teatro Tergola per il supporto tecnico. . Federico Daga dell'Associazione Angolo del Pensiero ha aperto il suo intervento esprimendo un sentito ringraziamento alla presentatrice e a tutti i partecipanti all'evento, sottolineando l'importanza della memoria e della consapevolezza. Concluso il suo discorso, ha scelto di leggere un'intervista all’unico giovane sopravvissuto a un terribile campo di concentramento. Le parole trascritte hanno risuonato profondamente, risvegliando in tutti noi una riflessione critica su quel periodo buio della storia. Daga ha messo in evidenza come la testimonianza del sopravvissuto non solo ricordi le atrocità subite, ma ci sfidi a rimanere vigili e attenti, affinché simili orrori non possano mai più ripetersi. Attraverso il racconto di una vita segnata dalla sofferenza, ha invitato ciascuno di noi a non dimenticare e a continuare a lottare per un futuro di giustizia e pace.
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Federico Daga |
sabato 25 gennaio 2025
MASSI FURLAN, ATTORE ITALO-AMERICANO A HOLLYWOOD
Un attore talentuoso e un amico di lunga data è per noi della redazione, Massi Furlan, la cui intervista abbiamo il piacere di pubblicare oggi sul nostro blog.
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L'attore Massi Furlan |
Massi Furlan, attore italo-americano, nato in Italia e residente a Hollywood, come è iniziata la tuacarriera?
Con una pubblicita' della Canon con Maria Sharapova girata a Miami nel 2006. Poi nel 2007 mi sono
trasferito a Los Angeles.
Tanti ruoli alle spalle, una carriera ricca di film e serie tv, come si arriva a questo traguardo?
Con tanta perseveranza e una buona dose di resilienza per affrontare i continui rifiuti che inevitabilmente arrivano. Soprattutto, direi che la cosa più importante è non scoraggiarsi e continuare a tenere duro.
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Premiere del film Day Shift dove Massi Furlan interpreta il Vampiro |
Cosa consiglieresti ad un giovane attore italiano che vuole sbarcare negli USA?
Sta in barca, non sbarcare. Ha Ha Non è semplice. Prima di tutto, serve il permesso di soggiorno e lavoro. Poi, è fondamentale conoscere bene l'inglese, perché anche con una buona padronanza della lingua non è facile: i ruoli in cui un accento straniero è richiesto sono piuttosto rari. Detto questo, per quello che vedo e sento, forse in Italia è persino più difficile, considerando che spesso lavorano sempre gli stessi attori. Qui, invece, con un po’ di fortuna, qualche opportunità si riesce a trovare.
Qual è il ruolo che più hai amato interpretare?
Wow, domanda difficile! È complicato sceglierne uno solo, quindi cercherò di ridurre la lista:
• Ruolo preferito: Lucca Camilleri, un prete nella serie televisiva Supernatural.
• Ruolo in un film più importante: quello in Il Cavaliere Oscuro: Il Ritorno.
• Ruolo nel posto più bello: Darius nel film An Egyptian Affair, girato in Egitto.
• Ruolo che mi ha dato più soddisfazione: Virgil nel film Wrong Place: La Vendetta con Bruce Willis, il
suo ultimo lavoro prima del ritiro dal cinema. Questo è stato l'unico ruolo in cui ho dovuto usare non solo un accento americano, ma anche un accento del Sud, specificamente dell'Alabama. E credimi, non è stato facile, soprattutto perché ho avuto solo tre giorni per prepararmi! Jumanji: The Next Level, film che rimane nella storia per me in quanto ho scoperto che sono l'unico attore ad aver ucciso The Rock.
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Massi Furlan e Bruce Willis |
In Italia è sorta una grande polemica dopo che un attore ha interpretato il ruolo di Mussolini e poi l’ha rinnegato, descrivendo la sofferenza provata nell’interpretarlo; ti è mai accaduto di provare lo stesso sentimento?
Non è sempre facile lasciarsi alle spalle i ruoli che si interpretano, e lo capisco bene. Personalmente, mi è successo solo una volta, quando ho interpretato il cattivo (come spesso accade) in un film con Ashley
Judd intitolato Trafficked. Il mio personaggio, Cesar, era coinvolto nel traffico sessuale di giovani ragazze e, senza alcun rimorso, arrivava a uccidere diverse di loro a sangue freddo.
Che rapporto hai con l’Italia e il nostro cinema?
Nessuno tipo di rapporto, assolutamente zero. Ci sono state diverse occasioni in cui sono stato trattato con poca considerazione da alcune produzioni italiane, e soprattutto da casting director italiani. Senza fare nomi, posso raccontare che in un paio di casi sono stato contattato da importanti casting director per dei progetti che alla fine non sono andati in porto. Questo di per sé non è un problema, perché fa parte del nostro lavoro: a volte si ottengono i ruoli, altre volte si perdono. Il vero problema è stato quando sono stato io a contattarli per opportunità in cui i ruoli erano perfetti per me, e non ho ricevuto neppure una risposta.
A Hollywood, invece, dove sono riuscito a costruire un certo nome come attore, produzioni importanti, registi e casting director rispondono quasi sempre. In Italia, al contrario, spesso non risponde nessuno, nemmeno agenzie di livello medio-basso che rappresentano attori con un curriculum decisamente inferiore al mio. Ammetto che ho pensato, più di una volta, di tornare in Italia per lavorare, ma gli ostacoli sono davvero troppi. Quindi, se devo rispondere alla domanda: Italia? Hmm… No, grazie!
Nella tua carriera hai conosciuto tanti nomi importanti del cinema, soprattutto statunitense, quale ti è rimasto più nel cuore?
Ahhh, speravo mi chiedessi chi è stato il più maleducato! So che non è una domanda facile da fare, ma te lo dico comunque, senza che me lo chiedi: Kevin Hart! HA HA
Tornando alla tua domanda, è davvero difficile scegliere solo una persona, quindi ne citerò alcune:
Amanda Tapping, regista della serie Supernatural; Colin Farrell, con cui ho lavorato per quattro mesi sulla serie Sugar di Apple TV e che ha appena vinto un Golden Globe; e Penelope Cruz, che è stata incredibilmente gentile durante le riprese della serie sull’assassinio di Gianni Versace.
La persona piu' gentile che io abbia mai lavorato insieme e' stata James Cromwell.
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Massi Furlan e Penelope Cruz |
I nostri lettori vorranno certamente sapere i tuoi prossimi progetti, puoi rivelarcene alcuni?
Di recente sono apparso nel videogioco Call of Duty: Black Ops 6 nel ruolo di Grisham. Prossimamente usciranno alcuni film indipendenti: Golden, Year of the Rooster e Wrongful Death 2: Bloodline, che avrà la sua première in Germania il prossimo 29 agosto. Inoltre, a novembre uscirà il progetto più importante della mia carriera, ma purtroppo, per ragioni legali, non posso ancora rivelarne il titolo. Magari ne riparliamo a Natale, una volta che sarà uscito!
Quali sono i canali attraverso i quali possiamo seguirti, tenendoci sempre aggiornati sui tuoi lavori?
Oggi utilizzo solo Instagram, dove mi trovate come @massifurlan. Lì pubblico esclusivamenteaggiornamenti sul mio lavoro e le vittorie nei tornei di pickleball. Ah, quasi dimenticavo! Sonosponsorizzato da tre aziende e, da tre anni, partecipo a tornei in giro per gli Stati Uniti, conquistando già 39 medaglie.
Ciao Italia, grazie!
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Foto dal set in Brasile per film Amazon Queen |
mercoledì 13 novembre 2024
Piero Pelù e l'addio a X: atto di protesta o polemica sterile?
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PIERO PELU' |
Il cantante rock italiano Piero Pelù, noto per la sua carriera di successo come frontman dei Litfiba e per il suo impegno pubblico su temi sociali e politici, è finito al centro di una bufera mediatica. La sua decisione di chiudere il profilo su X (ex Twitter) in segno di protesta contro le dichiarazioni di Elon Musk, il fondatore della piattaforma, ha scatenato un’ondata di reazioni sui social.
Il motivo della protesta
Pelù ha annunciato la chiusura del
suo account dopo aver ascoltato le dichiarazioni di Musk, che si è espresso
duramente contro la magistratura italiana in relazione a questioni legali e
giudiziarie. Il cantante, da sempre schierato a sinistra e attento a temi
legati alla giustizia sociale, ha interpretato le parole del miliardario come
un’offesa nei confronti delle istituzioni italiane, scegliendo di abbandonare
la piattaforma in segno di dissenso.
Pelù non è stato il solo. Altri
artisti e personaggi pubblici hanno aderito a questa forma di protesta,
sottolineando l’importanza di preservare il rispetto verso le istituzioni
democratiche e criticando l’atteggiamento di Musk, spesso considerato provocatorio
e divisivo.
Le reazioni del web
La mossa di Pelù non è passata
inosservata, ma ha suscitato un’ampia gamma di reazioni, molte delle quali
tutt’altro che solidali. Numerosi utenti hanno criticato il cantante,
accusandolo di incoerenza e ipocrisia. Un tema ricorrente nei commenti è stato
il suo presunto silenzio durante la pandemia di COVID-19, quando molte persone
si opposero alle restrizioni sanitarie e alle campagne vaccinali.
Messaggi come "Vai in
pensione", "Servo della sinistra" e "Elon Musk non si
dispererà per te" hanno invaso i social, dimostrando un clima di polarizzazione
e ostilità. Alcuni hanno ricordato episodi del passato per sminuire la
legittimità della sua protesta, insinuando che il cantante avrebbe mostrato
scarsa sensibilità in altre situazioni ritenute più urgenti.
Una parte del dissenso sembra
radicata in un clima più generale di polarizzazione. In un momento storico in
cui molti italiani affrontano difficoltà economiche, come la crescita della
disoccupazione, il problema dell’immigrazione irregolare e il peso del debito
pubblico e quello privato di milioni di persone alle prese con mutui, bollette
e spese varie tanto da non riuscire ad arrivare a fine mese. Molti percepiscono
la protesta di Pelù e le polemiche della sinistra come distanti dalle
preoccupazioni quotidiane. Questa disconnessione tra il mondo delle celebrità e
i problemi concreti della popolazione potrebbe spiegare l’ondata di ostilità
nei confronti di Pelù.
Se in passato le voci di artisti e
personaggi pubblici avevano il potere di mobilitare l’opinione pubblica, oggi
sembra che questo effetto sia in calo. Il caso di Pelù ricorda episodi simili,
come le campagne anti-Trump di Hollywood, che non hanno impedito la sua
elezione. Forse il pubblico percepisce un certo disallineamento tra le
dichiarazioni delle celebrità e le esperienze di vita quotidiana, rendendo meno
incisivo il loro messaggio.
lunedì 4 novembre 2024
Interview with international actor Carl Wharton
Many films have now marked your career as an international actor, do you have one that you
hold particularly close to your heart?
There are a couple that touched me on an emotional level.
Self Same Sky was the reason for me becoming a film actor after doing theatre for over 26
years. The film was a modern day adaption of the Shakespreare play Henry the Fourth Part 2.
I portrayed the father, Henry who had lost his wife and her sister in a car accident. He is trying
to bring up his children and adopt his young Nephew.
His eldest son Hal, is going off the rails and getting into trouble, leaving Henry in dispair.
Henry later discovers that he has Cancer.
The role was a wonderful exploration of deep emotions and realism.
Another that gave me the opportunity to reach deep into those emotions was The
Awakening.
This was a recent short, that explored how we can project our own expectations onto the lives of
our children.
A man on his deathbed, with his daughter by his side, relives key moments of his life in a near-death
experience. Only by rediscovering his true essence will he have the opportunity to come back to life one
last time to encourage his daughter to pursue her dreams. Written by Cristina Pagani and Philippe
D'Imperio.
Your film Ballistic was released on October 12th, can you explain the role you play and how
you prepared for it?
I portrayed Detective Wilkes, a police officer who like to dabble in both sides of the law.
He finds an opportunity opens up to make even extra cash, when the head mobster is sent to
prison, but obviously, he soon finds out that this will not last forever.
I have worked with Director/Writer Ranjeet S Marwa many times, so he always encourages
his actors to bring an essence of themselves to their characters.
That’s not to say that I am a bent Police Officer, but I do have an essence of control in my
personality, so it was useful to adapt that to Detective Wilkes.
DIG ME NO GRAVE is a Western-Inspired-Thriller that was presented at the Cannes and Berlin Film Festivals, how emotional did this achievement give you, can you tell me about it?
It’s always wonderful when a film that you have been a part of gets recognition, but personally, I am more satisfied if the piece connects with its viewers. Dig Me No Grave is a great piece of Cinema and being cast as Scott Parker Snr by Ranjeet was such an iconic character to portray, especially as he was based upon a real family member of the writer Gary Piazza.
I feel Dig Me No Grave will go on to great things.
So many roles, so many premieres and so many travels, how do you reconcile all this with your family life?
I have a very supportive wife and family. They are there for the highs and the lows, that are a big part of this business. Of course if it’s possible to take my family with me to any Premieres then I do, but it’s not always finacially viable.
Is there a character in your acting career that you had to play despite being completely opposite to your personality and how did you manage it?
I remember portraying a character on stage in a Rock and Roll show called The King of Liverpool ,back in the 90’s after I just left Drama school. It was based on the life of Rory Storm and the Hurricanes in Liverpool during the Merseybeat era.
They where the big group to follow and Ringo Starr was their drummer before leaving to join the Beatles. Rory, whos real name was Alan Caldwell, suffered with a terrible stammer, but when he took on his stage personna of Rory, the stammer disappeared and he became a great showman.
As I am quite a quiet person, taking on this role was a challenge, because, I then had to not only portray the humble Alan, but also step into the showman shoes of Rory. Singing, dancing, high kicks and splits where all a part of this characters development. This may sound strange to some people, but every night before going on to the stage I would talk to the spirit of Rory and ask for his guidance to do him justice and I believe it worked. It turned out to be my one theatre character that I felt totally at one with. Very fond memories.
We have known each other for a long time, and I admire you a lot, because despite your numerous successes you are always a simple, approachable person, what is your secret for not being overwhelmed by success?
Ah, thank you for your generous words.
When I became an actor, I never entered into it for riches. Yes of course it’s nice when the projects are well paid, but the true payment or reward for me is hitting that level of connection with the character, knowing that the Director and Producer are satisfied that they cast the right actor for the role. My parents, brought me up to respect others and that is what I try to do not only on set but in all walks of life.
Success to me is a state of mind and heart and not a pound sign.
Obligatory question, what are your next projects?
I have written a screenplay called The Retribution which is based on a musical drama by the
same name. I wrote and produced the musical drama about 30 years ago and then decided to get it into a
version for film without the songs.So that one big project that I am hoping to get produced.
I have also just started working with a team to produce a short horror but it’s in early stages.
I’m involved in a couple of big productions in India and London, so exciting times ahead.
As always, I spread my wings wide and most times come up trumps.
contact link:
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