giovedì 15 ottobre 2020

Intervista Elisa Franco attrice

 



Elisa Franco, un talento tutto italiano e soprattutto siciliano. La incontriamo di nuovo, dopo la nostra prima conoscenza in occasione della prima nazionale del film "Midway - tra la vita e la morte". Sono passati alcuni anni e la sua carriera artistica si è costellata di successi e di soddisfazioni che grazie, a questa nostra intervista, conosceremo più approfonditamente.

 

Elisa, ci risentiamo dopo un po’ di tempo dalla nostra ultima intervista, so che ci sono state molte novità da allora, hai voglia di raccontarcele?

 

- Si è vero; tre anni fa usciva “Midway- Tra la vita e la morte” di John Real e iniziava dopo tanti anni di teatro la mia prima vera avventura cinematografica, nonostante avessi già preso parte a diversi cortometraggi. Da allora un susseguirsi di pellicole molto interessanti e diversificate che mi hanno dato la possibilità di confrontarmi con ruoli molto belli e particolari. Per un'attrice affrontare ruoli fortemente differenti tra loro è indubbiamente una forma di crescita professionale molto intensa, che ti dà enormi soddisfazioni.

 

E’ uscito da pochissimo un tuo ultimo film dal titolo ‘Ballando il silenzio’  in cui recita anche Sandra Milo, di cosa tratta e quale parte interpreti tu?

 

- “Ballando il silenzio” è un film prodotto dal CAM (Centro Artistico del

Mediterraneo) presieduto da Francesca Barbera e firmato dal regista messinese Salvatore Arimatea, con cui avevo già lavorato qualche anno fa in “Buonanotte fiorellino”. La sceneggiatura è scritta a quattro mani dallo stesso Arimatea e da Tosi Siragusa .

Ambientato nel travolgente mondo del tango, il film racconta una toccante storia di disagio sociale e solitudine, trattata con estrema delicatezza. La protagonista è Marina Suma, coadiuvata da un cast eccellente in cui compaiono tra gli altri: Mario Opinato, Sandra Milo, Fioretta Mari.

Il mio è un ruolo che ha a che fare con la disabilità, la malattia. Una prova difficile, sulla sedia a rotelle; un carico di tensione forte ma estremamente emozionante nella sua drammaticità. Ho avuto modo di entrare in contatto con queste realtà, con persone che vivono davvero questi disagi e mi sono portata dietro un bagaglio di umanità e di tenerezza che mi ha arricchita molto. Già alla sua prima uscita il film ha ricevuto gli applausi del numeroso pubblico presente e a breve rappresenterà l'Italia al Brighton Film Festival in Inghilterra.

 

Vedendo il tuo ultimo showreel, peraltro molto ben fatto, mi ha intrigato il film ‘Angeli’, mi piacerebbe sapere che tematica tratta e se è già uscito, o uscirà al cinema?

 

- “Angeli” è un film di Salvatore Bonaffini, un giovane talentuoso regista che cerca di portare avanti le sue idee attraverso il sempre più presente, cinema indipendente. Il film è un fantasy che oltrepassa i confini del reale ed ha come protagonisti un gruppo di ragazzini; il mio personaggio, l'enigmatica Marlene Fox, insieme al perfido professor Khails, trascinerà i ragazzini in un'avventura intrisa di mistero e li farà entrare in contatto con degli angeli che animeranno un cimitero di notte, correndo in aiuto dei piccoli protagonisti e raccontandosi al pubblico attraverso il proprio vissuto.

E' uscito nelle sale l'inverno scorso e, nonostante le difficoltà legate alla sua distribuzione, è stato molto bene accolto ed apprezzato dal pubblico.

 

Oltre al cinema, so che fai anche tanto teatro, emozioni diverse suppongo, ce ne puoi parlare?

 

- Il teatro è e resterà sempre il mio primo amore; ma indubbiamente ti dà emozioni diverse dal cinema. Sono due forme d'arte parallele ma estremamente diverse persino nella tecnica. Non riesco a dare una preferenza all'uno o all'altro. Li amo in modo diverso ma intenso. Ho mosso i miei primi passi sulle tavole del palcoscenico a soli 16 anni; ho studiato tanto, mi sono confrontata con diverse forme di pensiero e con personaggi forti e importanti nel corso degli anni. Tutti mi hanno lasciato qualcosa, tutti mi hanno aiutata a crescere e a migliorarmi. Ciò che realmente si instaura tra attore e personaggio è una magia incredibile, uno scambio emozionale forte, quasi estremo, che una volta portato davanti al pubblico fluisce dentro lo spettatore e lo conduce per mano dentro un sogno, bello o brutto che sia, ma fatto di battiti, di respiri, di emozioni.

 

Un premio importante ricevuto ultimamente, raccontaci un po’ di cosa si tratta e l’emozione che hai provato nel riceverlo.

 

- Il 2015 è stato un anno lavorativo pieno e ricco di soddisfazioni. In realtà sono due i riconoscimenti importanti ricevuti ultimamente. Il primo è arrivato al Festival Internazionale del Cinema Mendicino Corto, a Cosenza. Ho ricevuto il Premio Massimo Troisi come attrice protagonista del film “Angeli”, consegnato dal regista calabrese Franco Barca, con cui ho girato il bellissimo film “Arcangela Filippelli, martire della purezza”, proiettato durante lo stesso festival. In estate è arrivato poi il Premio Speciale “EtnAci Film Festival” consegnatomi dall'attore e regista Enrico Pappalardo, a coronamento dei miei primi 25 anni di carriera. Una bella emozione, forte, che ti ripaga dei tanti sacrifici di una vita interamente dedicata all'arte.

Al momento sto completando le riprese di una produzione estera con il regista internazionale Roberto Luis Garay, da cui ho appreso “Moebius” un nuovo metodo di attuazione basato sulle tecniche gitano/russe. Un seminario di studi che a breve sarà inserito all'interno di importanti percorsi formativi della cinematografia nazionale. Per quanto concerne il teatro a breve replicheremo uno spettacolo portato in scena con successo quest'estate: “E adesso parlo io - Confessioni di Artiste ed Eroine al castello” della messinese Tosi Siragusa per la regia di Gaetano Lembo.

Uno spettacolo meraviglioso che mi ha coinvolta estremamente per i suoi toni accorati, nostalgici che raccontano frammenti di esistenze passate in una dimensione senza tempo. Uno scenario magico in cui rivivono e si raccontano quindici donne (Virginia Woolf, Camille Claudel, Silvia Plath, Rossella O'Hara, Artemisia Gentileschi, Emma Bovary, Josephine Baker, Madame Butterfly, Janis Joplin, Elena, Fedra, Medea, Penelope, Didone, Cleopatra), protagoniste di un viaggio tra diverse epoche.


venerdì 11 settembre 2020

IL COMMISSARIO MARETTI SBARCA VENEZIA

 

Il Commissario Maretti interpretato dall'attore Giuliano Mozzato

Anche quest’anno alla 77ᵃ Mostra Internazionale di Venezia, il commissario Maretti, interpretato dall’attore Giuliano Mozzato, è protagonista del nuovo lungometraggio dal titolo molto intrigante “ IL SEGRETO DEL CONTE LONZINA” presentato dallo stesso Mozzato e Bob One.

La trama si rifà ad un tragico evento avvenuto 23 anni fa, quando la moglie del conte Lonzina, Lucrezia, viene trovata senza vita ai piedi della torre del castello dove dimorano i due nobili coniugi. Come da prassi, sta al commissario Maretti indagare sulla strana morte della contessa, il cui fantasma gli compare ogni notte, rivelandogli il suo segreto: lei è stata assassinata nella chiesa adiacente e poi gettata nella torre.

Tutto il cast e molti presenti presso la sala del ristorante TNT di Caorle, dove si sono intrattenuti gli ospiti, hanno potuto assistere alla proiezione del film.


Il cast de "Il segreto del Conte Lonzina"


Presente il regista stesso, Giuseppe Ardita, oltre a molti attori, tra cui Mauro Cicciarello, ex braccio destro del commissario, Helen Kine, scenografo e attore, Fabio della Tomba, il conte Lonzina, Renato Nuvoletto, custode dell’annesso Castello di Stigliano a Santa Maria di Sala.

Giuliano Mozzato, per l’occasione, ha annunciato anche le riprese del suo prossimo lavoro in collaborazione con l’associazione culturale Veneto Film.Sarà un film di spessore, dato che si rifarà all’opera di Ugo Foscolo, Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis.A interpretare Jacopo Ortis spetterà al giovane Lazam Abazi proveniente dall’ accademia teatrale di Milano che affiancherà lo stesso Mozzato nel film.


Sul set de "Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis" per la regia di Helen Kine

Grande entusiasmo da parte del pubblico presente ha caratterizzato la serata.

Presente anche la terza finalista di Miss Universo , la bellissima Sofia Vecchiatini che, per l’occasione ha indossato una creazione della stilista MR MAGDA ERRE, tratta dalla sua collezione red carpet “Diva”.


MR MAGDA ERRE e il suo collaboratore Tony Art con Miss Universo Sofia Vecchiatini

Interviste ai protagonisti de "IL SEGRETO DEL CONTE LONZINA"

venerdì 22 maggio 2020

Recensione Neverlake

 



Una giovane americana decide di andare a trovare il padre in Italia, dopo la morte prematura della nonna che l’accudiva, questo è l’incipit per una storia tra l’horror e il thriller ambientata in Toscana.

Un antico casolare sulle rive di un leggendario lago etrusco ne è il protagonista. L’americana Jenny Brook (interpretata da Daisy Keeping) è una giovane indipendente e solitaria, innamorata della poesia e, come molte ragazze della sua età, incapace di sottostare alle direttive di un padre severo e della sua assistente, nonché nuova compagna. Una strana compagnia incontra Jenny sulle rive del lago. Ragazzi disabili e problematici che vengono curati in un istituto fatiscente e poco distante dal luogo in cui lei stessa abita.

Una storia apparentemente semplice se non fosse per la leggenda che caratterizza il lago, una leggenda fatta di strani riti e superstizioni di cui lo stesso padre, Doctor Brook (David Brandon) ne sembra affascinato fino al punto di farlo diventare oggetto di alcune ricerche ossessive, quasi maniacali.

Ma qual è l’origine del lago e quale leggenda lo rende così interessante? Si tratta solo di leggende oppure c’è un fondo di verità in ciò che si nasconde dietro? E quei ragazzi disabili chi sono? Anche loro sono legati al lago, oppure …

 

Neverlake è un film dalla tematica apparentemente scontata che in realtà si sviluppa in modo del tutto nuovo ed inaspettato. Una regia superba quella di Riccardo Paoletti, capace di catturare lo spettatore dall'inizio alla fine senza mai lasciarlo respirare, né tantomeno addormentare. Un film bello davvero con un cast di attori nuovi, sconosciuti al grande pubblico, e ciò nonostante, abilissimi nell'interpretare il loro ruolo. Finalmente un film dalla firma italiana degno di essere chiamato tale, un piccolo capolavoro della nostra filmografia che purtroppo, sempre più spesso, si deve invece vergognare dei suoi prodotti artistici perché parodistici, troppo psicologici, noiosi, stucchevoli, pretenziosi e incapaci di emozionare.


giovedì 6 febbraio 2020

PROIETTATO IN FORMA PRIVATA "IL CASO FERRI" IN ANTEPRIMA NAZIONALE



Il 6 febbraio scorso nella sala del cinema Esperia di Padova l'Art Film e Dreams Studio Production ha presentato il film "Il Caso Ferri".
Si è trattata di una proiezione privata, riservata ad amici e collaboratori, nonchè attori e figuranti che hanno accolto con entusiasmo l'ottimo lavoro realizzato.
Il film girato in parte a Montecarlo, della durata di un'ora e venti minuti è riuscito a mantenere un ritmo di continua suspance che ha stregato letteralmente il pubblico presente.
Dopo la proiezione de "Il Caso Ferri" la serata ha proseguito, a grande richiesta, con la visione del mediometraggio "Il Mistero di Tommaso da Mantova" per la regia di Helen Kine.
 Il lavoro era già stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, l'1 settembre, all'Excelsior, nel Padiglione della Regione Veneto.
Alla proiezione de "Il Caso Ferri" erano presenti alcuni giornalisti che si sono complimentati con Giuliano Mozzato per l'ottima riuscita del film.
Giuliano Mozzato ha anche annunciato che, a breve, inizieranno le riprese di un altro lavoro impegnativo: si tratta del film " Le Ultime Lettere di  Jacopo Ortis", opera indimenticabile di un grande della nostra letteratura quale è Ugo Foscolo.

venerdì 10 gennaio 2020

Il Teschio di Baphomet di Joe Lake

 



Anno di pubblicazione:  2013  (Edizioni del Faro)

 

 

Proponiamo un romanzo pubblicato proprio in questi giorni e da alcuni certamente molto atteso.

 

La trama

L'antropologo nigeriano Isaac Tutuola viene chiamato prima in Libia e poi in Italia per studiare il misterioso teschio di Baphomet, uno dei tredici "teschi del destino", amuleti a cui una leggenda attribuisce poteri soprannaturali ed arcani.

Tutuola, dopo un viaggio fortunoso e travagliato, giunge a Padova e si installa in un appartamento della malfamata Via Anelli. Subito ha modo di fare la sgradita conoscenza di alcuni esponenti della malavita della zona, ma senza riportarne danno, protetto da qualcosa di cui egli per primo fatica ad accettare l'esistenza.

I pericoli maggiori che deve affrontare, però, derivano dalle sette religiose e dai gruppi di potere che, spesso in conflitto tra loro, cercano di entrare in possesso dei teschi che vuole analizzare. Lo studioso africano viene così coinvolto in una pericolosa trama di accordi segreti, omicidi, tradimenti, ricerche avventurose ed eventi inspiegabili che hanno come sfondo Padova e Venezia.

Su questi fatti misteriosi cerca di fare luce, aiutato dalla sua squadra, l'ispettore Falco, abile ed onesto poliziotto che dovrà però fare i conti con avversari potenti e con la corruzione dei suoi stessi superiori.

 

Una trama avventurosa ed intrigante, ricca di mistero e suspense, tiene il lettore col fiato sospeso dall'inizio alla fine del romanzo, che risulta piacevole anche per la scrittura sciolta e scorrevole. E' uno di quei casi in cui si fatica a smettere di leggere.

D'altra parte, non è solo lo sviluppo degli eventi ad appassionare in questo libro: come sempre accade nei romanzi di Joe Lake, infatti, la caratterizzazione dei personaggi è straordinariamente realistica ed approfondita, ricca di dettagli e sapienti tocchi psicologici, animata da sentimenti vari ed autentici, che non potranno non coinvolgere il lettore.

Fortemente realistica è anche la descrizione della realtà quotidiana e dei meccanismi sociali che la condizionano. E' un aspetto che denota l'abilità dell'autrice, essendo il romanzo ampiamente pervaso da tratti che lo accostano a generi di tutt'altra specie: il fantasy, il noir, il gotico. La vita quotidiana, vera e vissuta, entra così in contatto con elementi disgregatori vecchi e nuovi, gli stessi, in fondo, con i quali ci si trova a fare i conti nella vita reale, perché, se il soprannaturale ha un ruolo fondamentale in questa storia, è però sempre la volontà distorta dell'uomo a costituire il vero pericolo.

 

Quello che stiamo raccontando, insomma, è un romanzo veramente originale e coinvolgente, unico nel suo genere, un libro che, a nostro parere, vale davvero la pena di leggere.