domenica 21 marzo 2021

UN ALTRO SET DA SOGNO DEL FILM SUL FOSCOLO

 



Domenica scorsa, 21 marzo, è stato girato uno dei “ciak” più importanti del mediometraggio di Giuliano Giuly Mozzato e Veneto FilmVera storia di due amanti infelici”.

La splendida Abbazia benedettina di Praglia ha fatto da cornice alle riprese. Luogo di spiritualità, il monastero situato presso Teolo, sui colli Euganei si prestava perfettamente all’ambientazione scenica di questa parte del film.

 Il paesaggio magico accompagnava la partenza verso Milano di Jacopo, interpretato dall’attore Lazam Abazi e il suo servo Michele (Fabio Della Tomba) in carrozza trainata dal purosangue Gastone, appartenente all’agriturismo “Il Calesse” gestito dalla signora Betty.




A completare la troupe di attori: Melissa Martinez, già nota per aver interpretato la parte di magistrato nei “ 4 uomini d’oro” della serie il Commissario Maretti, Filippo Andrello, interprete del cattivo nella medesima serie e Vadym Sycov nel ruolo di Lorenzo, amico dell’Ortis.










Sul set presenti anche i produttori Giuliano Giuly Mozzato e la presidente della Veneto Film Nicoleta Nebi.
Un contributo fondamentale è stato offerto dai due addetti alla sicurezza: Idone e Massimiliano Michelini alle prese con i numerosi curiosi venuti ad assistere alle riprese, cercando di evitare il consueto assembramento.




A concludere il mediometraggio saranno le riprese che verranno effettuate presso l’Anfiteatro dei Berici, luogo presso il quale sorge la famosa casa di Giulietta, il cui responsabile è il signor Franco Malosso. Ed è proprio in quest’ultimo suggestivo sito che si concluderà il film, proprio dove era iniziata l’apertura di “Vera storia di due amanti infelici”.




giovedì 18 marzo 2021

Nicola Martinelli

 



Se quella dolce terra distesa tra le rive del Lago di Garda e la città di Verona attorno alla metà degli anni 60 si è trasformata da povero territorio di stentata agricoltura in fiorente distretto industriale, lo si deve a un uomo con un paio di forbici in tasca e due spilli appuntati sulla camicia.

Si chiama Nicola Martinelli, di professione sarto.

A Lazise è il sarto per eccelenza, da sempre, anche adesso che il testimone delle fabbriche Martinelli è passato nelle mani dei figli Maria Teresa e Vittorio.

Come afferma lui stesso: "Ho sempre ritenuto la sartoria una vera e propria arte, perchè c'è bisogno di creatività e ingegno per disegnare e realizzare un bell'abito. E io, modestamente, ci sapevo fare".

Nato in una famiglia di umile condizione a Sandrà, una frazione di Castelnuovo del Garda, il piccolo Nicola fu subito attratto dall'attività di sartoria che mamma e sorella praticavano in casa con quell'affascinante macchina da cucire a pedale.

Timido, magro, troppo gracile di fisico per seguire le orme del padre che era muratore, decise che voleva fare il sarto e dodicenne, entrò come apprendista nella bottega di Carlo Negri a Castelnuovo, la più rinomata sartoria della zona.

Poi la guerra e le sue ristrettezze, il primo laboratorio aperto in paese con la sorella Edria e poi quello di Pastrengo.

Ma la svolta fu la partenza per Milano nel 1949.

Tra i clienti di Martinelli c'era anche un giornalista del Corriere della Sera, Alessandro Minardi, che scriveva anche sul Candido, il combattivo settimanale fondato e diretto da Giovanni Guareschi, il padre di Don Camillo e Peppone, e allora all'apice della notorietà.

 Fu Minardi, amico fraterno dello scrittore, il tramite che lo fece incontrare con Guareschi.Per il sarto veronese questa sarebbe stata la  sua svolta professionale. Era il 1951 e Martinelli avrebbe confezionato per l'inventore di don Camillo oltre una decina di abiti.

I due erano così in confidenza, che qualche volta negli articoli di Guareschi spuntava un"come dice il mio sarto Nicola Martinelli". E così, per tutti l'umile artigiano di Sandrà divenne "il sarto di Guareschi".

 E a metà degli anni 50 l'atelier Martinelli poteva annoverare tra la sua clientela mezza "Milano bene".

Ma Martinelli, che fin da ragazzo aveva sempre avuto il culto della famiglia, aveva un altro sogno nel cassetto: quello di tornare al suo paese e aprire lì una nuova sartoria coinvolgendo la famiglia e avviando un'attività industriale che portasse lavoro e benessere nella sua terra. Ciò si è avverato, grazie all'idea di produrre collezioni femminili a livello industriale, avvalendosi anche del lavoro a domicilio.

Dal 1961, data dell'apertura del primo capannone, questa terra ha conosciuto un'enorme sviluppo economico, trainato dal sorgere del distretto veronese del "prontomoda". E l'artefice di questa rivoluzione si chiama Martinelli, un uomo con "stoffa" da vendere.

sabato 13 marzo 2021

“VERA STORIA DI DUE AMANTI INFELICI”: NUOVA OPERA DI GIULIANO MOZZATO E LA VENETO FILM

 



L’attore e produttore vigontino Giuliano Mozzato questa volta vuole davvero stupire: è in fase di ultimazione il film “Vera storia di due amanti infelici” ispirata al romanzo del Foscolo “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”.

Ricordiamo il Mozzato come produttore nonché interprete di serie cinematografiche come la “Mala del Brenta”, in stile poliziesco “Il commissario Maretti” e “Il Caso Ferri” nonché cortometraggi. Il “Mistero di Tommaso da Mantova” è stato presentato al padiglione di Regione Veneto e anche il “Segreto del Conte Lonzina”, la cui prima visione è stata inserita nell’agenda del Festival del Cinema di Venezia 2019.

In questa nuova opera, Giuliano Mozzato interpreta la parte del Parini, amico di Jacopo, protagonista del film.


Giuliano Mozzato nel ruolo di Parini e Lazam Abazi nella parte di Jacopo Ortis

 Il regista è Helen Kine già noto per aver diretto “Il mistero di Tommaso da Mantova” e come assistente alla regia di numerosi altri film.

Il regista e vicepresidente della Veneto Film Helen Kine

Produttori di questo lavoro cinematografico sono lo stesso Mozzato e la Veneto Film, la cui presidentessa è Nicoleta Nebi e vicepresidente è Helenio Cicciarello. Quest’opera impegnativa verrà offerta alle scuole medie statali e sarà oggetto di studio, dato che si ispira ad un grande della letteratura italiana dell’800. In seguito, andrà in distribuzione.


L'attrice Vera Atyushkina e l'attrice e produttrice Nicoleta Nebi

A rendere l’opera il più veritiera possibile, Mozzato si è avvalso di splendide location, tra cui la splendida villa di proprietà dei Fattoretto, Villa Badoer Fattoretto risalente alla prima metà del 700 circondata da un vasto parco, nel cui interno si aprono saloni fastosi, il museo degli antichi mestieri e una cantina di vini veneti pregiati.

Un altro luogo degno di nota è l’agriturismo “Il Calesse” a Saletto di Vigodarzere, di cui è titolare la signora Betty che gentilmente ha messo a disposizione per l’attuazione di alcune scene i suoi splendidi cavalli, tra cui Mixer, un superbo stallone cavalcato da Lazam Abazi, nel ruolo di Jacopo Ortis. Tra lo stesso attore e Mixer è nato un forte legame di amicizia. La signora Betty si renderà anche disponibile per fornire un prezioso aiuto negli ultimi ciak che si gireranno presso l’antica Abbazia di Praglia.


Scene girate grazie alla disponibilità della signora Betty proprietaria dello splendido stallone Mixer 

Tra gli interpreti di questa inedita, mai realizzata prima, opera cinematografica si annovera il nome della nota attrice, nonché ex velina di “Striscia la Notizia”, Vera Atyushkina che ha dimostrato un talento toccante nelle scene girate presso la tomba del Foscolo nel complesso cimiteriale settecentesco di Paluello di Strà. La sua bravura artistica si è poi espletata nelle scene drammatiche girate in Villa Fattoretto.

L'attrice Vera Atyushkina nel ruolo della madre di Jacopo

Truccata da Chiara Salviato e pettinata dalla parrucchiera Greta Busatto, titolare del salone We, Vera Atyushkina ha saputo immedesimarsi pienamente nel ruolo della madre del protagonista.

Altra interprete di spicco è l’attrice protagonista Fiammetta Ventura nel ruolo di Teresa di cui Jacopo è follemente innamorato.


L'attrice Fiammetta Ventura nella parte di Teresa

A fornire un prezioso supporto artistico sono stati: il centro estetico Ninfea di Stefania Frigo e Cristina Galenda nonché la stilista, costumista Magda Rampazzo del marchio MR MAGDA ERRE.

Un altro nome di spicco presente nel cast del film è Filippo Gualandi, conosciuto al grande pubblico per essere stato eletto “Il bello d’Italia” 2020.

Un ringraziamento speciale va al fotografo Antonio Peruzzo, noto come TONY ART, e allo sponsor EDILKOMPLAST sempre attivo e partecipe alla lavorazione ed ai successi dei mediometraggi della Veneto Film.


INTERVISTE A PROTAGONISTI E COLLABORATORI DEL MEDIOMETRAGGIO