Elisa Franco, un talento tutto italiano e soprattutto
siciliano. La incontriamo di nuovo, dopo la nostra prima conoscenza in
occasione della prima nazionale del film "Midway - tra la vita e la
morte". Sono passati alcuni anni e la sua carriera artistica si è
costellata di successi e di soddisfazioni che grazie, a questa nostra
intervista, conosceremo più approfonditamente.
Elisa, ci risentiamo dopo un po’ di tempo dalla nostra
ultima intervista, so che ci sono state molte novità da allora, hai voglia di
raccontarcele?
- Si è vero; tre anni fa usciva “Midway- Tra la
vita e la morte” di John Real e iniziava dopo tanti anni di
teatro la mia prima vera avventura cinematografica, nonostante avessi già preso
parte a diversi cortometraggi. Da allora un susseguirsi di pellicole molto
interessanti e diversificate che mi hanno dato la possibilità di confrontarmi
con ruoli molto belli e particolari. Per un'attrice affrontare ruoli fortemente
differenti tra loro è indubbiamente una forma di crescita professionale molto
intensa, che ti dà enormi soddisfazioni.
E’ uscito da pochissimo un tuo ultimo film dal titolo
‘Ballando il silenzio’ in cui recita anche Sandra Milo, di cosa tratta e
quale parte interpreti tu?
- “Ballando il silenzio” è un film prodotto
dal CAM (Centro Artistico del
Mediterraneo) presieduto da Francesca Barbera e
firmato dal regista messinese Salvatore Arimatea, con cui avevo già
lavorato qualche anno fa in “Buonanotte fiorellino”. La sceneggiatura è
scritta a quattro mani dallo stesso Arimatea e da Tosi Siragusa .
Ambientato nel travolgente mondo del tango, il film
racconta una toccante storia di disagio sociale e solitudine, trattata con
estrema delicatezza. La protagonista è Marina Suma, coadiuvata da un cast
eccellente in cui compaiono tra gli altri: Mario Opinato, Sandra
Milo, Fioretta Mari.
Il mio è un ruolo che ha a che fare con la disabilità,
la malattia. Una prova difficile, sulla sedia a rotelle; un carico di tensione
forte ma estremamente emozionante nella sua drammaticità. Ho avuto modo di
entrare in contatto con queste realtà, con persone che vivono davvero questi
disagi e mi sono portata dietro un bagaglio di umanità e di tenerezza che mi ha
arricchita molto. Già alla sua prima uscita il film ha ricevuto gli applausi
del numeroso pubblico presente e a breve rappresenterà l'Italia al Brighton Film
Festival in Inghilterra.
Vedendo il tuo ultimo showreel, peraltro molto ben
fatto, mi ha intrigato il film ‘Angeli’, mi piacerebbe sapere che tematica
tratta e se è già uscito, o uscirà al cinema?
- “Angeli” è un film di Salvatore Bonaffini, un
giovane talentuoso regista che cerca di portare avanti le sue idee attraverso
il sempre più presente, cinema indipendente. Il film è un fantasy che
oltrepassa i confini del reale ed ha come protagonisti un gruppo di ragazzini;
il mio personaggio, l'enigmatica Marlene Fox, insieme al perfido professor
Khails, trascinerà i ragazzini in un'avventura intrisa di mistero e li farà
entrare in contatto con degli angeli che animeranno un cimitero di notte,
correndo in aiuto dei piccoli protagonisti e raccontandosi al pubblico
attraverso il proprio vissuto.
E' uscito nelle sale l'inverno scorso e, nonostante
le difficoltà legate alla sua distribuzione, è stato molto bene accolto ed
apprezzato dal pubblico.
Oltre al cinema, so che fai anche tanto teatro,
emozioni diverse suppongo, ce ne puoi parlare?
- Il teatro è e resterà sempre il mio primo amore; ma indubbiamente ti dà emozioni diverse dal cinema. Sono due forme d'arte parallele ma estremamente diverse persino nella tecnica. Non riesco a dare una preferenza all'uno o all'altro. Li amo in modo diverso ma intenso. Ho mosso i miei primi passi sulle tavole del palcoscenico a soli 16 anni; ho studiato tanto, mi sono confrontata con diverse forme di pensiero e con personaggi forti e importanti nel corso degli anni. Tutti mi hanno lasciato qualcosa, tutti mi hanno aiutata a crescere e a migliorarmi. Ciò che realmente si instaura tra attore e personaggio è una magia incredibile, uno scambio emozionale forte, quasi estremo, che una volta portato davanti al pubblico fluisce dentro lo spettatore e lo conduce per mano dentro un sogno, bello o brutto che sia, ma fatto di battiti, di respiri, di emozioni.
Un premio importante ricevuto ultimamente,
raccontaci un po’ di cosa si tratta e l’emozione che hai provato nel riceverlo.
- Il 2015 è stato un anno lavorativo pieno e ricco
di soddisfazioni. In realtà sono due i riconoscimenti importanti ricevuti
ultimamente. Il primo è arrivato al Festival Internazionale del Cinema
Mendicino Corto, a Cosenza. Ho ricevuto il Premio Massimo Troisi come attrice
protagonista del film “Angeli”, consegnato dal regista calabrese Franco Barca,
con cui ho girato il bellissimo film “Arcangela Filippelli, martire della
purezza”, proiettato durante lo stesso festival. In estate è arrivato poi il
Premio Speciale “EtnAci Film Festival” consegnatomi dall'attore e regista
Enrico Pappalardo, a coronamento dei miei primi 25 anni di carriera. Una bella
emozione, forte, che ti ripaga dei tanti sacrifici di una vita interamente
dedicata all'arte.
Al momento sto completando le riprese di una
produzione estera con il regista internazionale Roberto Luis Garay, da cui ho
appreso “Moebius” un nuovo metodo di attuazione basato sulle tecniche
gitano/russe. Un seminario di studi che a breve sarà inserito all'interno di
importanti percorsi formativi della cinematografia nazionale. Per quanto
concerne il teatro a breve replicheremo uno spettacolo portato in scena con
successo quest'estate: “E adesso parlo io - Confessioni di Artiste ed Eroine al
castello” della messinese Tosi Siragusa per la regia di Gaetano Lembo.
Uno spettacolo meraviglioso che mi ha coinvolta estremamente per i suoi toni accorati, nostalgici che raccontano frammenti di esistenze passate in una dimensione senza tempo. Uno scenario magico in cui rivivono e si raccontano quindici donne (Virginia Woolf, Camille Claudel, Silvia Plath, Rossella O'Hara, Artemisia Gentileschi, Emma Bovary, Josephine Baker, Madame Butterfly, Janis Joplin, Elena, Fedra, Medea, Penelope, Didone, Cleopatra), protagoniste di un viaggio tra diverse epoche.